giovedì 10 febbraio 2011
Tiziana Mengele
Porrajmos è il termine che in lingua romani significa "devastazione" o " grande divoramento"; indica il tentativo, perpetrato dai nazisti, di sterminare le etnie romani (Rom, Sinti e Kalè) nei campi di concentramento.
Gli appartenenti alle etnie in questione vennero deportati nei campi di sterminio tedeschi, sparsi per tutta l'Europa, e furono, quasi sempre trattati, addirittura, in maniera peggiore degli altri internati.
Particolarmente crudele era la sperimentazione pseudoscientifica effettuata nel campo di Auschwitz (e in altri lager): esperimenti sul congelamento, sterilizzazioni, inoculazione di virus e agenti patogeni e morte per ingerimento forzato di acqua salata.
Durante gli esperimenti, donne e adolescenti venivano tenuti in gabbie molto piccole, completamente nudi, in condizioni igieniche disastrose.
Secondo un calcolo approssimativo furono sterminati 500.000 esseri umani appartenti alle etnie romani; nel lager di auschwitz i rom si ribellarono, nel tentativo di evitare le famigerate "docce".
In Italia, Rom e Sinti furono imprigionati nei campi di concentramento di Agnone (convento di San Berardino), Berra, Bojano(capannoni di un tabacchificio dismesso), Bolzano, Ferramonti, Tossicia, Vinchiatauro, Perdesfogu, e nelle Tremiti (per chi ancora volesse pensare che i fascisti italiani erano più umani dei nazionalsocialisti).
Venendo ad oggi, nei post precedenti me la sono presa solo coi fasci padani, ma in realtà il fenomeno è più ampio.
C'è molta connivenza, silenzio e approvazione celata nei confronti di questo fenomeno aberrante, di questo razzismo strisciante.
Sia ben chiaro che neanche a me vanno bene certi comportamenti di alcuni nomadi, come non mi vanno bene gli stessi comportamenti tenuti da persone di qualsiasi altra etnia, compresa, a maggior ragione, quella italiana, ma qui il problema è un altro.
Si tratta del rifiuto aprioristico della diversità, la paura dell'altro, la favola dell'uomo nero; tutto ingigantito dalle trasmissioni truculente delle maggiori televisioni italiane.
Salvo, poi, cospargersi il capo di cenere, quando succedono le tragedie come quella di Roma; ma tutti i proclami del sindaco fascio della capitale, tutti i milioni di euro stanziati, a cosa sono serviti?.
La diversità, che, anche in natura, è un valore assoluto, invece, è una delle caratteristiche più forti del genere umano, uno dei mezzi per l'irrobustimento e la perpetuazione della specie ( e parlo di specie perchè, per me, siamo tutti uguali, tutti homo sapiens [tranne alcuni individui]); se no, in natura, si sarebbe affermata un qualsiasi tipo di riproduzione asessuata (che sò, partenogenesi ad esempio).
Ma aldilà di questa notazione scientifica, il bello degli esseri umani, nel mondo, è la diversità di culture, di tradizioni,di musica e di filosofie di vita; è bellissimo incontrare gente di altre etnie, scambiarsi opinioni e imparare gli uni dalla sapienza e dalle esperienze degli altri.
Tranne qualche sporadico episodio, sono contento che i miei figli frequentino una scuola multietnica, perchè hanno capito, inconsciamente, fin da piccoli, con la conoscenza dell'Altro, che la diversità, di per sè, non è male.
Se poi la famiglia ci mette del suo è meglio; il non plus ultra sarebbe che la nostra pessima televisione, invece di fomentare l'odio razziale, facesse conoscere la bellezza della diversità degli altri popoli, che i nostri politici non accettassero più comportamenti razzisti e nazisti di numerosi rappresantanti delle istituzioni e dirigenti scolastici, così, magari, si potrebbe ragionare in termini di uguaglianza, diritti e doveri.
Quindi, stiamo attenti alle parole pronunciate dalla Maiolo l'altro giorno; cosa sottende il termine "educare"?, vogliamo snaturare qualche altro popolo? sul modello dei Nativi americani e canadesi, li vogliamo convertire? a cosa poi? al nostro merdoso modo di vivere avvelenato dal berlusconismo di destra e di centro (dico centro, perchè il pd sta lì).
La Maiolo appartiene a FLI, quindi, a parte i proclami del segretario, la nomenclatura del partito la pensa così, e si chiamano "futuristi" (back to the future).
Io alla Maiolo, personalmente, non affiderei neanche un criceto da allevare, a lei e ai suoi compari di partito; questa è la gente, con cui Bersoldo vuole allearsi a tutti i costi, mala tempora currunt sed peiora parantur!.
Questo è un film già visto..........
Bimbi e adulti di etnia Romani schedati e deportati
Poesia Sinti
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